Si può restare nel proprio bozzolo in vari modi. Da bambini, potremmo essere stati “distratti” e “occupati” dai media, televisione e cuffie in modo da non interrompere gli adulti. Così può sorgere la dipendenza dal ‘bozzolo mediatico’, così come la tendenza ad abbandonare la conversazione e cercare rifugio nei mondi virtuali.
 
Altri ancora, chiuderanno in un bozzolo i loro sensi per mezzo della droga, del fumo e dell’alcool, creando un falso senso di sicurezza che tutto va bene, che si è “felici”, che si è “vivi”, e quindi si evita la vera situazione, e le radici dell’ “infelicità” non vengono mai scoperte o trattate. Ad ogni minima frustrazione si preannuncia la ritirata nel bozzolo, la ritirata con amici che la pensano allo stesso modo e che non criticano il nostro comportamento e che di fatto soffrono dello stesso “disagio”.
 
Ci sono così tanti bozzoli su così tanti livelli che offuscano la nostra mente e ci impediscono di avere una visione d’insieme. Ci sarebbe molto utile considerare in che modo ci chiudiamo nel bozzolo, e naturalmente ci sono sempre ragioni “valide” ai nostri occhi per prendere questa strada, rendendo la nostra vita il più “accogliente” e “sicura” possibile.
 
Essere all’interno di un bozzolo significa nessun movimento. A livello mentale e spirituale, questo significa nessuna crescita della mente, e significa agire e reagire sempre entro lo stesso quadro mentale e fisico.
 
Alcune pareti dei bozzoli non sono così fittamente filate, per cui è possibile supporre che la luce dall’altra parte sia estremamente luminosa, mentre coloro che sono fittamente avvolti credono che l’esterno sia pervaso dalla grande oscurità.
 
Così siamo divisi in coloro la cui intuizione dice loro che la speranza esiste, e che si sentono spinti a muoversi in quella direzione, e quelli che hanno paura del vuoto fatto di pura oscurità. Di certo l’uscita dal bozzolo può essere accompagnata da una sensazione di paura, perché si sta lasciando qualcosa di familiare. È come CAMBIARE CASA, lasciando alle spalle mura ben note. Significa anche perdere – temporaneamente, fino a quando non ci ri-adeguiamo – una relativa pace e calma.
 
Una volta usciti non saremo più in grado di tornare indietro e ci troveremo in nuove acque dove per prima cosa dovremmo imparare a nuotare.
 
Pertanto è importante che impariamo a guardare oltre i nostri bozzoli, motivandoci ad andare avanti lasciando alle spalle antiquate strutture/abitudini/costruzioni mentali/comportamenti paralizzanti.
 
Jhonny

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