Di fronte a ogni cosa, tu non vedi ciò che è, ma l’interpretazione che ne dai. Non vedi ciò che è, ma vedi i limiti che ne dai. I tuoi filtri personali di esperienza contaminano la realtà. Dunque cosa vedi veramente?
È come se tu continuassi a definire luna la piccola, languida e offuscata immagine che vedi riflessa in una pozzanghera. Ma quella non è la luna. Per vedere devi cambiare prospettiva e guardare da un nuovo punto di osservazione, liberandoti dai tuoi limiti e da tutte le sovrastrutture che ti circondano, imposte od autoimposte.
Nell’universo esiste un’inscindibile verità: le risorse sono illimitate.
Non ci sono forse più stelle in cielo che granelli di sabbia sulla terra (riferimento dato dai ricercatori australiani alla 25^ edizione dell’Astrological Union Conference).
Pertanto in nessun momento e di fronte qualsiasi esperienza ti è dato conoscere i limiti dell’universo.
Perché allora confinarlo nei limiti della tua mente?
Perché rinchiudere una realtà infinitamente grande in uno spazio incredibilmente piccolo?
Lo stesso sant’Agostino un giorno, in riva al mare, meditava sul mistero della Trinità, volendolo comprendere con la forza della ragione. S’avvide allora di un bambino che con una conchiglia versava l’acqua del mare in una buca. Incuriosito dall’operazione ripetuta più e più volte, Agostino interrogò il bambino chiedendogli: «Che fai?» La risposta del fanciullo lo sorprese: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Sorridendo Sant’Agostino spiegò pazientemente l’impossibilità dell’intento ma, il bambino fattosi serio, replicò: «Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l’immensità del Mistero trinitario».
La mente proietta i suoi limiti in ogni cosa, sempre.
L’ anima invece vuole sperimentare sè stessa oltre i limiti della mente, non escludendola, ma prima di tutto osservandola, poi accettandola ed integrandola per poi alla fine trascenderla.
Solo dall’unità di cuore e mente potrai abbracciare l’illimitatezza della realtà, e ogni limite in quel momento scomparirà.
Jhonny