È nostro dovere ritrovare un contatto autentico con la natura e con madre terra. Sempre più lontani da lei, siamo in realtà sempre più lontani da noi stessi.
Nati dal suo grembo e cresciuti dal suo amore, ci siamo poi trasformati nel parassita che distrugge la casa che lo ospita, che avvelena il corpo della madre che lo nutre. Ecco che, allora, i nostri occhi non sono più in grado di vedere, le nostre orecchie non sono più in grado di sentire, e come sonnambuli ci muoviamo senza guida né sostegno verso il baratro del dolore. C’è un insegnamento molto profondo, un ammonimento quasi, che la saggezza del popolo Esseno ci ha lasciato: “Vi dico che veramente noi siamo tutt’uno con madre terra; lei è in noi e noi siamo in lei. Da lei siamo nati, in lei viviamo e a lei torneremo. … noi siamo veramente tutt’uno con nostra madre terra e se qualcuno si avvicinerà alle leggi di sua madre, altrettanto sua madre si avvicinerà a lui“.
Era loro consuetudine mettere al centro delle attività quotidiane la preghiera e la meditazione, fatta nei boschi, così da avere un contatto autentico con le energie della natura.
Il loro monito – giunto a noi grazie ai rotoli del Mar Morto, in Egitto – è chiaro e incisivo ed è alla base di tutti i loro insegnamenti: “… rispettando le sue leggi, sarai felice.
Chi farà ciò non vedrà malattia, perché il potere di nostra madre è superiore a tutto. Lei governa i corpi degli uomini e tutte le cose viventi“.
Più siamo insensibili ai bisogni di nostra madre terra, più ne deturpiamo l’equilibrio e ne contaminiamo le risorse, più tutto ciò creerà un effetto di ritorno, distruttivo per l’uomo, ma necessario per impedirne l’autodistruzione.
Dunque non c’è vita lontano dalle leggi che governano la natura e il nostro pianeta. Noi, lontani dalla sorgente che ci ha generati non possiamo che cadere nell’oblio.
Non c’è aspetto del nostro essere che non ne sia condizionato: corpo, mente e spirito devono riconnettersi con la natura.
C’è infatti molto di più nella natura di quello che i nostri occhi sono in grado di vedere. Purtroppo no a che vediamo solo un albero, una roccia, un torrente, resteremo bloccati in una realtà limitata, nella quale confiniamo il nostro spirito e soffochiamo la nostra natura, e dalla quale non sarà possibile comunicare con un mondo, un universo che si estende ben oltre i limiti della nostra immaginazione.
La madre terra, con i suoi elementi e con le sue leggi, è un essere vivente che ha una sua biologia, un suo equilibrio, una coscienza, e una incredibile sensibilità. Lei sente, vede, parla, agisce, proprio come ogni essere vivente.
La sua coscienza, sviluppata nel corso dei millenni, le permette di cambiare, di agire e di evolvere. Lei ci conosce, conosce ogni forma di vita, così come ognuno di noi: riconosce i nostri passi, la nostra energia, il battito del nostro cuore. Sente chi di noi vive fedele al proprio cuore e chi invece ha perso la guida del proprio cuore. Come una buona madre attende fiduciosa il ritorno del Figlio, che continua a vagare alla ricerca di se stesso. Ma lei sa che il figlio non troverà nel mondo le risposte che va cercando. I sensi fisici in questo non lo possono aiutare: solo il ritorno al cuore porta nel Figlio il ritorno della coscienza. E così il sentire del cuore lo può riportare a casa, in contatto con la sua natura, con la sua essenza.
L’uomo non può incontrare sé stesso lontano dalla natura.
Deve riscoprirne le leggi e rispettarne gli equilibri.
Nel Tao Te Ching si scrive: “nel nostro universo ci sono quattro grandezze, una di queste è l’essere umano. L’essere umano segue le leggi della Terra, la Terra segue le leggi del Cielo, il Cielo segue le leggi del Tao, il Tao segue le cose così come sono“. C’è una gerarchia di forze primigenie nell’universo, un ordine preciso ed inviolabile il cui compito è mantenere tutte le cose in equilibrio tra di loro, perché ogni cosa è par- te del tutto e il tutto ha bisogno di ogni parte. Nulla si crea, solo si trasforma. E ogni trasformazione si compie all’interno della legge dell’Ordine. È stata creata non per dominare, ma per proteggere, e sostiene ogni cosa, senza esclusione alcuna, perché agli occhi della sacra legge non c’è un ordine di importanza, in quanto esiste solo l’Uno.
L’Ordine dunque è assoluto e non relativo e non è influenzato dai fenomeni transitori che caratterizzano ogni piccola parte, ma agisce in Verità, e la verità è un valore eterno ed assoluto, basato sull’amore. L’ordine è movimento. Tutto si muove, costantemente, tutto cambia. Il movimento è ritorno alla sorgente. La natura ci riporta alla sorgente, all’origine di tutto.
Ma per godere dei suoi doni dobbiamo liberarci di tutto ciò che soffoca la nostra natura interiore.
Sarai nuovamente libero di accedere ai suoi segreti, di nutrirti dei suoi doni, solo nel momento in cui concederai alla tua anima la libertà di Essere. Sai essere dunque simile a un bambino? Saprai puri care la tua vita interiore così da vedere senza imperfezioni?
Lascia andare tutto, non portare nulla con te. Nell’incontro con lei non ti serve nulla, solo il desiderio di ricordare, solo il bisogno di ritornare. Tutto il resto è solo un ostacolo. Abbandonati in lei con umiltà, segui il suo flusso, il suo scorrere, donale tutto il tuo amore e il tuo rispetto.
Perché ricorda, quello che doni alla natura, lei lo donerà a te, perché lei è in te e tu sei in lei.
Scegli dunque, perché puoi vivere in lei o vivere lontano da lei, ma ciò significa vivere lontano da te stesso. Questo è esilio, questo è l’unico inferno. Ma la natura è paziente e sempre presente: la sua porta è sempre aperta per qualunque ricercatore che voglia scoprirne i tesori e i segreti.
Lei è l’opportunità, la via e il dono. Puoi iniziare il viaggio in questo momento e lo strumento che hai a disposizione è la contemplazione. Contempla la natura, immergiti in lei, guarda le sue meraviglie, lasciati avvolgere dalla sua armonia e dalla sua magia. La contemplazione è preghiera e trasformazione, è osservare ogni particolare con meraviglia ed ammirazione, con stupore e gratitudine.
È la gioia che nasce dalla sensazione di sentirsi parte del tutto. È l’esperienza del miracolo d’amore presente in ogni forma, movimento, suono, sensazione. È osservare, sentire, riconoscere ogni fiore, albero, farfalla, rondine, goccia di rugiada o ogni granello di sabbia come un riflesso di eternità, di assoluto, di infinito. È in questi momenti che la nostra anima risuona con la sorgente della vita, nutrendosi del nettare dell’esistenza, così che tutto il nostro essere trova pace in quell’istante.
Ricorda dunque, apri i tuoi occhi alla meraviglia e tutto il tuo essere sarà inondato di beatitudine.
Guarda, osserva, contempla la natura con meraviglia e gratitudine, consapevole che in quel momento sei al centro della vita, e che la vita ha posto il suo centro dentro di te. Da questa connessione sgorgano in te passione, gioia, creatività. Ma per ricevere tali doni devi avvicinarci alla natura con cuore puro, con sincero rispetto, con umile intento.
Perché lei non ci appartiene; noi, apparteniamo a lei.

(tratto dal mio ultimo libro TU SEI IL CENTRO DI TUTTO)

Jhonny

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